Rifugiati e richiedenti asilo affrontano viaggi che possono durare anni, attraversando deserti a piedi e mari su imbarcazioni di fortuna.
Vivono lutti e grosse perdite, subiscono violenze, torture, sevizie, rapimenti che hanno conseguenze sul loro equilibrio psico-fisico più di quanto si riesca ad analizzare.
Tuttavia, il disagio psichico non riguarda soltanto chi fugge dal proprio Paese perché costretto da eventi funesti: i migranti economici, e le loro famiglie ricongiunte, pur non portando con sé storie di violenze, con un volo aereo di poche ore vengono catapultati in un mondo totalmente diverso da quello conosciuto, perdendo il contatto con la propria cultura, e le proprie certezze. E molte delle società in cui tentano di integrarsi li discriminano e li respingono.