Cara Signora,
mi dispiace dirvelo, ma voi non fate in questa commedia una bella figura. E forse nessuna prima attrice di ruolo che si rispetti, vi avverrà di trovare, che voglia assumersi di rappresentare nella commedia la vostra parte.
Voi non siete soltanto una povera moglie sterile: oltre il bene, il conforto, il presidio dei figliuoli, tante altre cose vi mancano: la grazia, fors’anche la bellezza; e, quanto a maniere — lasciatemelo dire francamente — così povera siete, che dovreste soltanto vivervene appartata e schiva nell’ombra e nel silenzio del vostro irrimediabile dolore. Ma, a un certo punto, ecco che vi forzano, signora, a parlare, ad agire, a far valere le vostre ragioni e il vostro lungo tormento. Che ne segue? Ahimè, il torto più imperdonabile: ve lo dico sillabando: non sapete fare una scena!
Siamo giusti: potete pretendere sul serio che una qualche prima attrice di ruolo che si rispetti, si assuma di rappresentar nella commedia la vostra parte?